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È in arrivo la stagione delle allergie: ecco come imparare a difendersi da un problema non solo fastidioso

2019-03-22
È in arrivo la stagione delle allergie: ecco come imparare a difendersi da un problema non solo fastidioso

Dottoressa Antonella Robbiani: arriva la primavera e si sta diffondendo l’idea che negli ultimi anni stia aumentando in misura esponenziale il numero delle persone allergiche. È un’analisi corretta?
Assistiamo negli ultimi anni a un incremento delle allergie soprattutto respiratorie in particolare rinite, congiuntivite e asma bronchiale sino a poter parlare di “boom” delle allergie  Le allergie sono più frequenti nei paesi sviluppati. I fattori socio ambientali, l’eccessiva igiene e lo stile di vita propria dei paesi occidentali, soprattutto la vita di città, può favorire il prosperare dello sviluppo delle allergie. Infatti diversi studi scientifici hanno dimostrato che le popolazioni dei paesi rurali hanno una percentuale di reazioni allergiche inferiori. 

Quali sono i sintomi principali di un’allergia respiratoria?
Gli allergeni possono colpire diversi organi come cute, apparato gastroenterico e respiratorio. I sintomi quindi possono essere i più svariati: dall’eczema cutaneo all’orticaria. Oppure manifestarsi con vomito o diarrea o interessare i vari distretti dell’apparato respiratorio. I sintomi vanno dalla rinite (o raffreddore allergico) sino all’asma bronchiale, cioè una contrazione involontaria della muscolatura bronchiale che determina una difficoltà nel passaggio dell’aria attraverso i bronchi che può determinare respiro sibilante (weezing), tosse o addirittura difficoltà respiratoria (dispnea). A volte il sintomo iniziale può essere una tosse secca stizzosa. Non dobbiamo però sottovalutare anche la sola rinite allergica in quanto circa il 30%-40% dei soggetti che soffre di tale disturbi ha una buona probabilità di sviluppare asma bronchiale.

I problemi ambientali con i quali dobbiamo convivere (smog, polveri sottili, solo per fare alcuni esempi) in che modo incidono sulle allergie, se incidono?
C’è una correlazione tra inquinamento atmosferico e reazioni allergiche. Infatti se all’allergia a pollini e alle polveri associamo l’inquinamento atmosferico assistiamo a un peggioramento della salute del nostro apparato respiratorio. Sono in particolare le polveri sottili (PM10) responsabili dello smog: combinandosi con gli allergeni rendono questi ultimi ancora più aggressivi. Anche il cambiamento climatico di questi ultimi anni, come ad esempio l’aumento delle temperature, influenza lo sviluppo delle piante, la fase di fioritura  e di conseguenza la produzione pollinica. Pure il fumo di sigaretta contribuisce a rendere l’ambiente domestico più vulnerabile all’aggressione degli allergeni.

Cosa deve fare una persona che sospetta di avere un’allergia?
Innanzitutto prevenire è meglio che curare. Pertanto è opportuno ai primi sintomi, onde evitare la degenerazione in manifestazioni più acute, individuare gli allergeni responsabili attraverso skin prick test oppure attraverso dosaggio delle IgE specifiche per l’allergene (RAST test) tramite prelievo di sangue. Entrambi possono essere effettuati in qualsiasi periodo dell’anno. In tal modo si può predisporre la terapia più idonea per prevenire o combattere i vari sintomi.

Quali sono i servizi offerti dalla casa di Cura San Camillo in materia di allergologia, intesa in senso lato e non solo legata alle allergie respiratorie?
Attualmente presso la nostra casa di cura è possibile effettuare: visita allergica importante per la definizione della corretta procedura diagnostica da attuare, gli skin prick test sia per inalanti sia per alimenti, patch test per individuare DAC (allergie da contatto), prove di funzionalità respiratorie complete con eventuale test di broncodilatazione e/o broncocostrizione per una corretta diagnosi di asma bronchiale.

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