Che cosa si intende per disturbi dell'equilibrio? 
I disturbi dell’equilibrio sono condizioni di alterata percezione del proprio corpo nell’ambiente circostante. Compaiono quando le strutture anatomiche preposte al controllo della nostra verticalità - l’orecchio interno col labirinto o le strutture muscolari di supporto - non funzionano o non interagiscono efficacemente tra loro.   

Quali sono le patologie che possono comportare un deficit di equilibrio? 
Le principali patologie causa di deficit di equilibrio sono le disfunzioni vestibolari acute, tra cui le “labirintiti”, vere e proprie infiammazioni a carico del nervo dell’equilibrio. Oltre a queste, le vertigini parossistiche posizionali, vertigini di breve durata che rappresentano l’80% di tutta la patologia vertiginosa, la Malattia di Meniere e le disfunzioni a carico della muscolatura cervicale o degli arti inferiori sono le altre cause periferiche di disequilibri.

Quali sono i sintomi cui prestare attenzione?
Il sintomo principale delle patologie dell’equilibrio è la nausea associata o a una sensazione di rotazione “come se ci trovasse su una giostra” oppure ad instabilità “come essere in barca”. Senso di sprofondamento, incertezza nel cammino e testa “leggera” sono altri sintomi molto frequenti. Spesso specialmente le persone anziane hanno paura a uscire da sole, camminano vicino al muro, hanno difficoltà ad attraversare la strada con una riduzione della loro indipendenza. 

Come avviene la diagnosi?
La raccolta della storia del paziente con l’anamnesi è il momento più importante, perché orienta il medico nell’ipotesi diagnostica. L’esame clinico vestibolare con le prove posizionali e l’esame audiometrico permettono il completamento diagnostico di primo livello. L’utilizzo della pedana stabilometrica permette un ulteriore accertamento che consente l’indirizzo diagnostico in casi particolari. 

Una volta chiarite le cause, come avviene il trattamento? 
Il trattamento delle vertigini è basato su manovre liberatorie specifiche, una terapia farmacologica e di integratori mirata al tipo di patologia e sulla riabilitazione vestibolare, una specifica “ginnastica” per riattivare e ripristinare il sistema equilibrio. 

Che cos'è la pedana stabilometrica e quando viene utilizzata? 
La pedana stabilometrica in dotazione presso la Casa di Cura San Camillo di Milano è caratterizzata dalla presenza di due inclinometri che, posizionati sul torace del paziente e sul capo, registrano i movimenti del corpo come se si trattasse di un pendolo inverso. Lo strumento è in grado di registrare alterazioni della stabilità del corpo di natura vestibolare, cioè dell’orecchio, e alterazioni a carico degli arti inferiori e della muscolatura cervicale. È inoltre in grado di “riabilitare” il paziente attraverso programmi di lavoro specifici. Il diverso rapporto di oscillazione di testa e tronco permette di valutare esiti di colpi di frusta e incidenti stradali. La pedana è un valido strumento condiviso da medico e terapista nella presa in carico e nel trattamento del paziente. 

La dottoressa Manuela De Munari si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 2005 presso l’Università Piemonte Orientale di Novara, dove si è specializzata in Otorinolaringoiatria nel 2011.