Ovunque per il bene di tutti: il messaggio nella giornata mondiale dedicata alla professione di infermiere

2022-05-12
Ovunque per il bene di tutti: il messaggio nella giornata mondiale dedicata alla professione di infermiere

Il 12 maggio 1820 nasceva Florence Nightingale, la fondatrice della moderna assistenza infermieristica. La dama con la lanterna che ha portato soccorso e conforto dedicandosi pienamente ai soldati feriti negli ospedali da campo durante la guerra di Crimea. È stata lei la prima donna di scienza al servizio della medicina e dell'aiuto al prossimo, dando un sistema e un'organizzazione alla professione. E proprio in questa data si è scelto di celebrare la Giornata Mondiale dell'Infermiere.

È l’occasione per sensibilizzare e parlare della professione infermieristica a tutti: dai ricoverati negli ospedali, agli utenti dei servizi territoriali, agli anziani, agli altri professionisti della sanità, ai giovani che devono scegliere un lavoro e a chiunque nel corso della propria vita ha incontrato o incontrerà “un infermiere”.

Il tema scelto dalla FNOPI (Federazione Internazionale Ordini Professioni Infermieristiche) quest’anno è “OVUNQUE PER IL BENE DI TUTTI – Infermieristica di prossimità per un sistema salute più giusto ed efficace”.

L'obiettivo, rispetto al tema di questa campagna 2022, è enunciare “a chiare lettere” alcuni valori propri delle professioni infermieristiche:

  • L'infermiere è futuro - Senza infermieri il nostro Servizio sanitario nazionale non cresce
  • L'infermiere è relazione - Senza infermieri non c’è prossimità territoriale e le cure del paziente rischiano di essere abbandonate
  • L'infermiere è vita - Senza infermieri il rischio di mortalità aumenta del 30%

È una ricorrenza che il San Camillo celebra grazie all’azione concreta di tutti coloro che prestano assistenza continua ed empatica nell'attività di ricovero e durante la degenza come in tutti gli ambulatori della nostra struttura. La cura professionale, la vicinanza, la sensibilità e l’altruismo nelle mani di tutti gli infermieri è un dono prezioso che va celebrato e valorizzato ogni giorno.

“Più cuore in quella mani” è proprio il motto che continua a guidare l’impegno dei nostri professionisti, con la consapevolezza di avere di fronte a sé una persona nella sua interezza che richiede di essere assistita sotto ogni punto di vista.

angle-left L’importanza del medico dello sport: intervista al dottor Bucci, specialista di medicina sportiva

L’importanza del medico dello sport: intervista al dottor Bucci, specialista di medicina sportiva

2021-04-22
L’importanza del medico dello sport: intervista al dottor Bucci, specialista di medicina sportiva

Certificare l’idoneità all’attività sportiva agonistica, trattare le patologie traumatiche e agire sulla prevenzione: il medico dello sport è una figura fondamentale per l’atleta e per chiunque pratichi sport. Insieme al dottor Bucci, specialista in ortopedia, traumatologia e medicina dello sport, indaghiamo gli ambiti d’azione e le principali differenze con altri specialisti.

 

Di cosa si occupa il medico dello sport?

Il medico dello sport è un’accezione comunemente usata per intendere lo specialista della medicina dello sport, ossia colui che ha in carico la figura sportiva. I suoi compiti sono abbastanza articolati e meritano delle precisazioni.

Il medico dello sport viene spesso confuso con colui che tratta solo la traumatologia dello sportivo, ma non è l’unico aspetto di questa specializzazione.

Infatti lo specialista in medicina dello sport ha due funzioni fondamentali: la prima è quella di rilasciare le idoneità alla pratica dello sport agonistico. Come sappiamo, esiste una legislazione che regolamenta la pratica dell’attività sportiva dal punto di vista medico. E tale legislazione, soprattutto in ambito italiano, è molto più stringente e precisa rispetto ad altri Paesi.

Il medico dello sport si occupa poi di tutte le patologie legate alla pratica dello sport.

Quindi, oltre a trattare le patologie legate ai traumi sportivi, lavora insieme ad altre figure sulla prevenzione degli infortuni e sulla preparazione dell’atleta.

È un compito abbastanza articolato che si avvale di un lavoro combinato con tante altre professionalità come il nutrizionista, il preparatore atletico, l’allenatore, l’atleta e non solo.

 

Quali patologie tratta di frequente lo specialista in medicina dello sport?

Focalizzando l’attenzione sulle patologie traumatologiche legate allo sport troviamo maggiormente le patologie traumatiche del ginocchio, le patologie da sovraccarico sportivo, le tendinopatie e le malattie infiammatorie e degenerative dello sport.

Dobbiamo aprire una parentesi: è importante capire che lo sport non ha solo un’accezione positiva poiché fa bene se eseguito bene, ossia con un’adeguata preparazione. Diversamente, lo sport può fare male e creare dei danni.
Uno dei compiti dello specialista in medicina dello sport è proprio quello di cercare ridurre l’incidenza di patologie di vario tipo agendo sulla prevenzione, sulle modifiche dell’allenamento in tal senso.

 

Pensando anche ad altre professionalità, cosa differenzia lo specialista in medicina dello sport dall’ortopedico e dal fisiatra?

Si tratta di tre specialità ben distinte ma assolutamente collegate tra loro intorno alla figura dell’atleta. Nello specifico, l’ortopedico è un chirurgo e si occupa non dico prevalentemente, ma maggiormente delle patologie traumatiche che richiedono un’intervento chirurgico.

Il fisiatra, invece, agisce in un secondo momento per gestire la terapia e accelerare il recupero dello sportivo affetto da una patologia traumatica e non. Inoltre lavora maggiormente, rispetto alla figura dell’ortopedico, sulla prevenzione dei traumi.

Lo specialista in medicina dello sport è il collante di queste figure.
Come primo passaggio, il paziente potrebbe afferire all’attenzione del medico specialista in medicina dello sport. Una volta espletate le fasi di accertamento e diagnosi, in caso di patologia traumatica, il medico dello sport demanda il paziente alle cure dell’ortopedico. L’ortopedico, a sua volta, demanda l’atleta alle cure del fisiatra.

Il lavoro in equipe è essenziale per garantire la prevenzione e la salute dello sportivo.

 

Guarda il video del dottor Bucci